Cadon le gocce nel buio silente
siccome le note che formano un canto
la terra trasformano in specchio lucente
così tutti gli astri accompagnano il pianto
allora il mio cor nella notte trascino
perché da quel buio ne tragga la pace
ma invece il suo battito è più repentino
frattanto che dentro s'accende la brace
le voci si sforzan di rider lontano
ma quel carnevale non è che apparenza
la malinconia che mi prende per mano
con sé m'accompagna alla trista sentenza
l'aria è sì poca che quasi non serve
mi scordo di berla finché non mi manca
allora ne faccio improvvise riserve
frattanto che il dolce pensiero mi stanca
i giorni felici non son che memoria
che più s'allontanano e più s'idealizza
col tempo che passa diventano storia
che se la racconto il mio amor paralizza
non c'è soluzione e neppure la cura
di me si fa beffe impietosa la vita
non resta che questa crudele tortura
che più dell'Inferno è una pena infinita.
di Antonio Luca siliotto - www.siliotto.it
(dal libro "Diario d'illusioni", ISBN: 978-88-91023-45-2)
Amabile luna dai raggi d'argento
nel mar logorroico dai luce alle gocce
e affidi la dolce tua voce a quel vento
che un dì dopo l'altro dà forma alle rocce
La poesia è solo la voce del romanticismo?
Ecco un esempio di come le rime possano
descrivere non solo sentimenti dolci
ma anche passione ed erotismo
Giuliva saltelli nel prato fiorito
nel mentre l'azzurro fa suon di risacca
e il sol che la noia dal cor mio ha bandito
la forza d'oppormi ai tuoi occhi mi fiacca